mercoledì 5 marzo 2008

branchie


ieri sera ho ripreso in mano un libro che avevo abbandonato al primo capitolo un bel po'di tempo fa, perché mi era apparso assolutamente assurdo...ebbene,ieri sera l'ho letto tutto d'un fiato...il libro in questione è branchie di niccolò ammaniti...tanti aggettivi starebbero bene a questa pulp story:folle,visionario,assurdo senza dubbio...pensate che era la tesi di niccolò ammaniti che poi,per un tumore maligno,diventa un libro...mentre leggi hai l'impressione che lo scrittore si stia prendendo gioco di te...situazioni al limite della normalità...la fantascienza si alterna ai film splatter di tarantino,scene che sembrano essere quelle di un sogno e hai la sensazione che prima o poi il protagonista si svegli e riprenda la sua vita normale e ti dica:"scemo,ci hai pure creduto?"...ma il protagonista,Marco Donati,non si sveglia mai...e alla fine tu a quell'assurdo ti ci appassioni,ritieni normale persino che si possa volare su degli aereoplanini di carta...e che Marco possa guarire dal suo tumore cambiando i suoi polmoni malati con delle branchie...
ritenere normali situazioni impossibili nella realtà...è la stessa sensazione che ho provato guardando big fish di tim burton...prendersi poco sul serio e accettare il paradossale...ecco il modo migliore per approcciarsi a entrambi...

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